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Era una classica giornata di lavoro e reduce dalle ore piccole della sera precedente non vedevo l’ora di tornare a casa, tra le altre avevo appuntamento qui su Riv con un utente al quale avevo promesso uno spettacolino niente male.

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Era primavera, mi sento al telefono con un’amica la quale mi invita a trascorrere da lei in Toscana il weekend, poiché il marito è partito per un viaggio di lavoro e lei sarà sola in casa. Approfittando delle belle giornate che caratterizzavano quel periodo colgo al volo l’invito e prenoto il volo aereo.

forse non l’hai mai fatto.”tira bene fuori la lingua … su che voglio vedere come sei bravo”, tu chiudi gli occhi, forse per l’imbarazzo, forse per concentrarti meglio, aumenti il ritmo delle leccate, il ghiaccio lo hai rotto e continui a leccare sempre più disinibito, inarco di più il piede, “forza ora bene il tacco” tiri fuori la lingua e io ti correggo subito” non così stupido, fagli un bel pompino” , ti avventi sul tacco e lo succhi bene lo insalivi, aspiri, vai su e giù con la testa.....

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Passa serenamente il weekend dopo la splendida festa appena trascorsa...

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Rilassata sul divano,in un pomeriggio di fine settembre,cercavo di riposare la stanchezza accumulata,non riuscendo a prendere sonno. Un miagolio persistente,veniva dalla finestra che si affacciava sul parcheggio sottostante la mia abitazione.

Come ogni mattina mi reco in ufficio e dopo aver salutato i colleghi attendo ansiosa l’arrivo di Federica il mio capo, con la quale il giorno prima avevamo condiviso insieme un’orgasmo

Un giorno invitai a casa mia per i compiti le mie due amiche più care, Sofia e Marina, entrambe della mia età. Dopo aver fatto i compiti decidemmo di andare a fumare una sigaretta in veranda (i miei ovviamente non c’erano) e a parlare del più e del meno. Tra un discorso e l’altro cominciammo a parlare di ragazzi

Ero ragazzina e tanta voglia di spaccare il mondo, trovare lavoro nel mio campo era sempre più difficile. E così decisi di tentare una nuova esperienza. Dopo varie ricerche, trovai lavoro come baby-sitter in una famiglia bene di Milano. Lui un uomo d’affari sempre in giro per lavoro. Lei, la classica signora con la puzza sotto il naso che si fa bella coi soldi del marito.

Mancava qualche giorno al Natale ed il comandante della Capitaneria di Porto che avevo conosciuto tramite amici in comune, mi invita a partecipare alla cena degli auguri che si sarebbe svolta da li a qualche giorno, per galanteria accetto volentieri l’invito.

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